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Il respiro del mare: un incontro ravvicinato con i cetacei della Liguria

Il respiro del mare: un incontro ravvicinato con i cetacei della Liguria

Un escursione nel cuore del “Santuario Pelagos”

Non si può “vivere” davvero la Liguria senza una giornata in barca, perdendosi ad ammirare cielo e mare che si toccano con infinite sfumature di blu.
Meglio ancora se la giornata in barca comprende anche un’emozionate escursione alla ricerca di balene e delfini!

Eh sì, perché il mar Ligure, grazie al suo habitat ideale per i cetacei, fa parte del Santuario Pelagos, un’oasi marina protetta unica al mondo.

Quale modo migliore per raccontarvi questa esperienza se non ascoltando le parole e le emozioni di chi l’ha vissuta per la prima volta…

Lasciamo allora la parola a Miriam

Luglio 2019…

Mi guardo allo specchio: ho tutto il volto arrossato dal sole, i capelli arruffati dalla salsedine ma i miei occhi ancora non riescono a smettere di sorridere per la bellezza di cui si sono riempiti durante questa incredibile giornata. Ma andiamo con ordine.

Arrivo da un periodo davvero terribile della mia vita…e mia sorella ha così deciso di regalarmi una giornata diversa. Mi ha prenotato un’escursione sulla “SeaLight” del Mola Mola Dive Team, una piccola barca per avvistamento cetacei che parte da Alassio e si immerge nella vastità blu del Santuario Pelagos.

Non sono assolutamente convinta. Già il nome mi fa sorridere: “Mola Mola”. Ma cosa sarà! Poi scopro (santo Wikipedia!) che si tratta di un Pesce Luna, un simpaticissimo pesce tutto rotondo che pare essere presente anche nel Mar Ligure. Mi sta così simpatico che decido di accettare il regalo. E se ho vissuto questa giornata lo devo proprio a questo pescione che da oggi è il mio preferito!

Si parte….

Ore 9 appuntamento al Molo H.
È impossibile non distinguere la barca che mi ospiterà per l’intera giornata. È tutta griffata con quel pesce stilizzato, colorato di bianco e rosso, che ormai so riconoscere.

Lo staff è già a bordo, due uomini con una t-shirt bianca con logo “MolaMola”. Quando pensi agli uomini di mare li immagini proprio così: pelle bruciata dal sole, la barba che dà loro quell’aspetto un po’ da ragazzacci e un’agilità a muoversi tra passaggi piuttosto stretti e le corde, che ho scoperto che in “marinarese” si chiamano “cime”.

 

equipaggio con binoccolo per avvistamento cetacei

Mi danno il benvenuto presentandosi: sono Gianni e Alberto, rispettivamente comandante e suo braccio destro. Poco dopo sale Elena, la giovane biologa di bordo che fa parte del team di Costa Balenae.

Siedo con gli altri ospiti nella zona di poppa della barca, comoda e accogliente e soprattutto in ombra.  È presto ma fa già un gran caldo e ringrazio questa utile copertura

Alberto ci informa sulle regole di bordo e passa poi la parola a Elena. La giornata sarà dedicata ad avvistare i cetacei presenti nel Santuario Pelagos e lei su un cartellone illustrato ci presenta le diverse specie che potremo incontrare.

Dalla Balenottera Comune al Capodoglio, dai delfini che vediamo negli acquari (I tursiopi) alle Stenelle Striate e persino lo Zifio (ho fatto la stessa faccia di quando mi sono chiesta cosa fosse il Mola Mola) e i globicefali. Mentre ci spiega che alcuni hanno i denti e altri i fanoni, il mio sguardo si perde nei primi movimenti della barca mentre lascia la banchina ed esce dal porto.

 

delfino che nuota in mare nel santiario pelagos

Ancora alcune raccomandazioni sul sole che brucia e su come ci si muove in sicurezza. Attenzioni importanti, troppo spesso si dimentica che da una banalità a un pericolo il passo è breve. Su questa barca le raccomandazioni sono chiare e precise.

Per l’avvistamento non avremo mezzi di ricerca particolari, solo il nostro sguardo e i due binocoli, che usano lei ed Alberto, per avvistare schizzi, sbuffi, code e dorsi. Non stiamo andando in un “parco marino” ma siamo davvero all’avventura!

E chi comanda sarà solo la natura.

Decido di spostarmi a prua. Siamo una ventina ma ci si muove comodamente, c’è spazio per tutti. Mi piace questa idea della barca piccola, mi fa sentire vicina al mare, che ha questo potere di prendersi le mie lacrime e i miei dolori e alleggerirli dai miei pensieri.

Lasciato il porto e passata l’isola Gallinara (sul ritorno faremo anche il bagno al largo), vedo allontanarsi Capo Mele. Dopo un’oretta di navigazione, Elena ci invita a guardare alcune Berte, sono uccelli marini che passano un sacco di tempo in mare. Aggiunge poi che i cetacei del Santuario Pelagos nascono, vivono, si riproducono e muoiono qui. Ecco perché per noi sarà possibile avvistarli in grande quantità. Le condizioni del mare oggi sono davvero splendide: calma piatta e assenza di vento rendono navigazione e ricerca decisamente più facili.

Il primo incontro: le Strenelle Striate

Intorno alle 11 Alberto spunta con pizza e focaccia, sia classiche che farcite, accompagnate da bibite e acqua fresca per il nostro spuntino di mezza mattina.  Non faccio in tempo a gustarmi la pizza alle olive più buona che io abbia mai mangiato che sento il motore della barca accelerare e deviare verso ponente (mi piace usare i termini tecnici che ho imparato).

Elena ha avvistato un branco di Stenelle Striate e Gianni, con grande destrezza, lo avvicina, crea onde e sposta la barca in un moto circolare. In un attimo ci troviamo ad osservare la nostra scia ma.. spettacolo: le stenelle iniziano a rincorrerci e saltare come fossero acrobati di un circo. Alcune si portano sotto la barca e sembrano sfiorare lo scafo. Sono davvero incredibili.

 

 

delfini che nuotano nel mar ligure

Capto appena la frase di Elena che spiega che le Stenelle Striate non possono vivere in cattività, per questo loro essere così dinamiche e agili, mentre mi accorgo di avere il cuore che batte all’impazzata per l’emozione di un incontro così inaspettato. E pensare che partendo mi sono detta. “con la fortuna del periodo non vedrai nulla!” …e invece eccomi qui a incantarmi della natura.

Gianni fa ancora qualche giro per far giocare il branco poi, nel rispetto delle creature del mare, riporta la prua verso l’orizzonte e ritorniamo a navigare.

pesce che nuota nel mare a ceriale

Ed ecco….sua maestà la Balena!

Intorno a mezzogiorno Elena ci spiega che siamo arrivati nella “piana abissale” (che nome da ventimila leghe sotto i mari!) e che inizieremo la vera e propria ricerca. Non ha finito di parlare che vedo Alberto fare cenno a Gianni, Gianni voltarsi verso Elena che in batter d’occhio afferra il binocolo.

Cambiamo nuovamente, stavolta a motore sostenuto e, mentre volgo lo sguardo nella nostra direzione, scorgo in lontananza qualcosa che si muove a pelo d’acqua. Avvicinandoci per poco “mi prende un colpo”! Ecco uno sbuffo di acqua alzarsi verso il cielo, chiaro segno della presenza di una balena. Mi sembra ancora incredibile.

 

Si alza un mormorio piuttosto acceso subito placato dalla voce profonda di Gianni che ci invita al silenzio. Ci avvicineremo il più possibile ma dobbiamo tutelare questa fantastica creatura.

Il motore scende di giri ed eccola lì, come una piccola isola appena sommersa. Il dorso lucido e grigio come il cielo nelle giornate di pioggia e lo sbuffo che esce regolarmente dallo sfiatatoio ci fanno capire che questo meraviglioso cetaceo è vivo e respira. Il respiro del mare.

 

dorso di balena nel mar ligure presso albenga

Mi accorgo che sto trattenendo il fiato per tanta bellezza inaspettata ed ecco che incredibilmente la balena si avvicina a noi. Sembra incuriosita e non impaurita. Si è avvicinata così tanto che riesco a distinguere le leggere sfumature del suo dorso, dopo essersi lasciata ammirare, piano piano si allontana. Elena spiega come la balena ha appena fatto la sua immersione per andare a cercare cibo. Non si immerge molto profondamente, intorno ai cinquecento metri, e lo fa per una ventina di minuti: tempo in cui si nutrirà del Krill. Potrà sbucare anche a diverse miglia di distanza ma se siamo fortunati potremo vederla nuovamente.

L’emozione di un incontro raro: i globicefali

Mentre siamo tutti eccitati in attesa di vedere dove e se uscirà, Elena, cercando di trattenere l’emozione, ci annuncia di aver avvistato qualcosa di straordinario e decisamente inusuale: un branco di globicefali.  Aveva sentito che ne erano stati avvistati ma non sperava di incontrarli. Come per la maggior parte di noi…è la sua prima volta!

Sono tantissimi, un numero esagerato! Sono tanti testoni rotondi, lucidi, scuri (quasi neri) che come una flotta navale si avvicinano alla barca. Si esatto, si avvicinano a noi e in un attimo ci circondano. Hanno un occhio che ogni tanto spunta fuori per controllarci e nel quale mi perdo in un sentimento di tenerezza che mi riempie l’anima. Per non parlare dei loro versi: piccoli suoni acuti e continui che sembrano intonare una canzona dedicata al dio del Mare.

 

pesce che esce dal mare ad alassio

Tutto intorno è solo uno sbuffare, un cantare e uno strusciare. In barca solo silenzio e rumori di macchine fotografiche. Siamo venti persone che a malapena bisbigliano ma che stanno condividendo uno spettacolo davvero emozionante, commovente e così incredibile che non pare vero.

Mentre stiamo ancora ammirando questo spettacolo, Alberto si porta sulla spiaggetta (la parte posteriore della barca più vicina all’acqua) con un bastone lungo sul quale ha piazzato la Go-Pro. Sono così vicini che tenta una ripresa subacquea. Gianni governa al minimo la barca cercando di non disturbare le creature che hanno deciso oggi di farci visita, ma si vede chiaramente quanto anche lui sia emozionato. Quello che ho immaginato come un burbero lupo di mare è stato affondato dall’emozione di questo incontro, ne sono certa.

Trascorsa quasi un’ora in compagnia all’enorme branco, il comandante comunica che inizieremo il rientro. Mentre ci prepariamo per salutare questa meraviglia il motore inizia nuovamente a farsi sentire. Lo sguardo segue il branco il più a lungo possibile e poi, piano piano, il volume delle nostre voci aumenta e inizia lo scambio di impressioni ed emozioni.

Verso l’Isola Gallinara…

Ma non è finita. Se vi dicessi che tornando indietro, a pelo d’acqua, abbiamo incontrato le Mobule (le piccole mante del Mediterraneo) e una tartaruga Caretta sono certa non mi credereste! In realtà fatico a crederci io stessa! Eppure tutto questo è avvenuto veramente… ho foto e video a dimostrarlo.

boat by Gallinara Iland in Liguria

Avvistiamo l’Isola Gallinara. Ci vorrà ancora un’ora e mezza per raggiungerla ma in questo tragitto fatto di risate, chiacchiere, pizza e focaccia a volontà c’è ancora spazio per un incontro. Signore e signori, abbiamo incrociato un pesce luna. Il Mola Mola è davvero goffo con la sua pinna ripiegata da un lato che spunta a pelo d’acqua. Il disco che forma il suo corpo si intravede appena sotto la superficie del mare ma, con decisamente poca modestia, penso sia venuto per me. Per salutarmi e dirmi che la meraviglia esiste, che possiamo ancora stupirci come fanno i bambini e che, nonostante tutto, la vita vale la pena di essere vissuta.

La faccio breve sul finale. Arriviamo all’isola, che è bellissima non ci sono dubbi. Un po’ di racconto di cosa la caratterizza e della sua storia e il bagno tanto atteso per rinfrancarci dalla calura della giornata.

Il rientro al porto di Alassio

Sono ormai le 16.30 quando saliamo in barca, ci togliamo il sale con l’acqua dolce e rientriamo in porto. Mentre stiamo per attraccare osservo la parete di roccia sopra al porto con la scritta Alassio. Vista l’ora proietta un cono d’ombra fresca e rinfrancante.

barca in navigazione ad alassio per avvistamento cetacei

E’ ora di scendere. Non ho voglia di tornare alla realtà. Voglio rimanere con i pirati buoni del mare e la sirena che racconta la magia dei cetacei. Voglio ancora riempirmi di bellezza e meraviglia. Ma mi costringo a scendere. Io, la mia pelle arrossata, i miei capelli pieni di salsedine e il mio cuore gonfio di un’emozione che solo il mare in un giorno così può regalare.

Se anche voi volete vivere una giornata così, saremo lieti di aiutarvi ad organizzarla con il MolaMola team!

man on a boat in Liguria wathing for whales 

 

 

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