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Snorkeling nell’area marina protetta di Bergeggi

Snorkeling nell’area marina protetta di Bergeggi

Bergeggi: un’area marina protetta nel cuore del Mar Ligure

Bergeggi e l’area marina circostante, una superficie di circa 2 km quadrati,  sono considerati luoghi molto interessanti da un punto di vista ambientale e storico. Oltre a esserci mare pulito – la zona ha ricevuto molte volte il riconoscimento Bandiera Blu e da decenni l’amministrazione pubblica si impegna per un turismo eco-sostenibile –, i fondali sono ricchi di biodiversità. Ciò è la conseguenza di alcuni fattori, in primis l’istituzione dell’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi nel 2007. Da allora infatti la fauna marina ha ripreso a popolarsi, in particolar modo sono tornati i pesci, i quali prima scarseggiavano. La falesia calcarea emersa ospita un’importante cavità carsica, nota soprattutto per i reperti paletnologici e paleontologici. È presente inoltre una specie di origine tropicale, l’Oculina patagonica, segnalata in Italia solamente a Bergeggi ed Albisola. Vista la vicinanza con il porto di Savona, è possibile che essa sia arrivata tramite le navi.

Perciò quale posto migliore per fare un po’ di snorkeling se non questo?

Alla scoperta dei fondali con i bambini

Lo snorkeling è uno sport per tutti. Sì perché, letteralmente, significa immergersi a osservare i fondali marini solo con maschera e boccaglio, non servono mute, tantomeno essere esperti subacquei. L’importante è saper nuotare, per farlo con meno fatica potete indossare le pinne.

Sarà davvero una bella esperienza immergersi a osservare questi fondali. Ci sono ampie distese di Posidonia oceanica e tratti rocciosi con formazioni di corallo. L’area è suddivisa in quattro sotto siti, tre dei quali di estendono fra Spotorno e Bergeggi. Sulla costa invece ci sono le falesie da osservare, poiché sono ricche di grotte e piccole insenature. Sarà molto facile imbattersi in branchi di pesci, molluschi, crostacei, spugne, alghe dalle svariate forme e colori e persino in stelle marine, di certo i bambini ne sarebbero felici.

Oltre ai fondali non si può perdere l’osservazione dell’area intorno all’isola di Bergeggi, che dista duecentocinquanta metri dalla spiaggia. In realtà si tratta di un cono di roccia alto cinquantatré metri, ricoperto di macchia mediterranea e caratterizzato da una costa con grotte e insenature, calette sabbiose e falesie a picco sul mare. Anche qui, nei fondali, il corallo si alterna alle praterie di Posidonia.

Più che uno sport è un’attività rilassante e divertente, soprattutto se fatta in momenti in cui il mare è calmo. Possono farla anche i bambini, accompagnati da un adulto naturalmente. Se preferite potete affidarvi agli esperti, vi accompagneranno nelle esplorazioni, all’isola di Bergeggi, alle falesie di Torre del Mare e alla Grotta Marina.

Storia dell’Isola di Bergeggi

Vi raccontiamo un po’ di storia anche. Pare che l’isola di Bergeggi sia arrivata di fronte alla costa ligure traghettando i santi Eugenio e Vendemiale, che fuggivano dalle persecuzioni dei Vandali. Sant’Eugenio, vescovo di Cartagine, rimase sull’isola fino alla sua morte mentre Vendemiale ripartì per la Corsica. Le spoglie di sant’Eugenio furono portate a Noli, dove divenne il patrono della città. Sempre secondo la leggenda, pare che alcuni anni dopo le spoglie del santo siano ritornate da sole sull’isola. Secondo una versione moderna invece Sant’Eugenio sarebbe tornato sull’isola solo recentemente portando con sé i cavallucci di Noli, ora effettivamente scomparsi da Capo Noli, per proteggerli dall’eccessivo stress dei visitatori.

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